Conferenza di Serge Latouche a Santorso del 26 gennaio 2013

Riportiamo i video (tratti dal sito http://scuoladeibenicomuni.wordpress.com) dell’incontro con Serge Latouche, tenutosi a Santorso il 26 gennaio 2013 e organizzato anche da RETEGAS vicentini. Dopo averli visti  postate anche voi dei commenti, per scambiarci delle opinioni in merito a questi temi cruciali non per il nostro gruppo ma per tutta la società, presente e futura.

Interventi introduttivi

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La crisi economica

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Il lavoro

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Finanza e territorio

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Il concetto di decrescita

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La moneta

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Vi riporto alcuni riflessioni che mi hanno colpito.

Latouche ha cominciato parlando del tipo di crisi (il cui reale significato è svolta) che stiamo attraversando, dopo quelle culturali, energetiche, politiche e finanziarie dei decenni scorsi. La crisi attuale del debito sovrano è solo la continuazione di una svolta che è in atto da sempre.

Un momento cruciale a livello planetario è stata la crescita degli anni 70/80, fittizia perché alimentata dalla finanza e dalla politica espansionistica dettata dalla FED, in particolare da Alan Greenspan. I paesi hanno stampato moneta senza un sottostante reale, com’era in precedenza l’oro.

Siamo passati da un capitalismo industriale ad uno finanziario, dove gli azionisti non sono interessati a produrre beni, ma unicamente a trarne profitto.

Latouche vede una via d’uscita nella decrescita, lavorare meno per lavorare tutti, dare centralità alla persona e coltivare il tempo libero per contemplare, riflettere, pregare, giocare, occuparsi dei beni pubblici, fare politica.

Ha poi fatto un’elenco di proposte concrete per uscire da questa svolta, o crisi che dir si voglia:

–          Demondializzare le produzioni ricreando le attività locali. Il consumo a km zero è una delle soluzioni.

–          Riconversione ecologica di tutte le attività, soprattutto nell’agricoltura.

–          Ridurre gli orari di lavoro per dare lavoro a tutti.

Ha focalizzato l’attenzione anche sul territorio, territorio di vita e non un capitale da sfruttare.

Ecuador e Bolivia hanno inserito come punto cardine della Costituzione non lo sviluppo ma il vivere bene, un cambiamento radicale di filosofia.

Sostiene che la crisi è inevitabile in una società dove la crescita è fine a se stessa, alla creazione di ricchezza e non alla soddisfazione di bisogni. Dobbiamo creare una società di persone non ricche ma felici.

 

Ciao

Nicola


Votiamo ogni giorno!

Riportiamo l’editoriale di Mimmo Tringale, direttore del mensile Terra Nuova, editore di libri interessanti e di una bellissima rivista che si occupa di informazione su agricoltura biologica, medicina naturale, consumo critico.

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“Ci risiamo! Su giornali, muri e tv sono rispuntati i faccioni forzatamente rassicuranti della politica-marketing per venderci il prossimo prodotto in offerta: un governo in grado di portarci fuori dalla crisi e trasformare l’Italia in un paese normale.Peccato che a proporre la cura sono, in gran parte, gli stessi che il male l’hanno prodotto. Questo non vuol dire disertare le urne. Le elezioni rimangono il rituale più sacro delle democrazie parlamentari e quindi, anche se con il naso turato o il mal di pancia, a votare è giusto andare.

Altrettanto importanti però, se non di più, sono le microelezioni a cui partecipiamo tutti i giorni senza mostrare carta d’identità e tessera elettorale. Sono tornate elettorali più difficili delle politiche e delle amministrative, perché non si tratta di fare una croce su un simbolo o un nome, ma di mettersi in gioco in prima persona. 

Eh sì, perché come ama ricordare Alex Zanotelli, votiamo tutti i giorni. votiamo continuamente. Votiamo quando decidiamo se andare a lavoro in auto o in bicicletta. Votiamo quando scegliamo di addentare una mela della Val di Non o dell’Argentina. Votiamo anche in bagno, quando facciamo la doccia o ci laviamo i denti. Votiamo ogni sera quando decidiamo se guardare la tv oppure parlare con i nostri figli, o con un amico.

Ognuna di queste piccole scelte quotidiane si intreccia inevitabilmente con la macro scelta del voto politico. Insieme, declinano la realtà in cui viviamo e danno colore alla nostra esistenza.”

Come GAS esprimiamo il nostro voto ogni volta che decidiamo un acquisto da chi rispetta l’ambiente, le persone, tutti i sud del mondo. Pensate che quanto affermato nell’editoriale siano parole importanti, utopiche, inutili? Instauriamo una discussione lasciando un commento nel post.

Buona giornata!

Nicola


Impressioni dalla serata “M’illumino di meno” – 15 febbraio 2013

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Bella serata, venerdì 15 febbraio, per il Gas Caldogno riunito per supportare l’iniziativa “M’illumino di meno” lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar, che ogni anno, giustamente, fà sempre più proseliti. Il GAS non poteva non aderire a questa manifestazione, sapendo che la salvaguardia dell’ambiente non parte solo da acquisti consapevoli ma da uno stile di vita che non sprechi le risorse inutilmente.

Apparentemente questa piccola iniziativa sembra un pò come Don Chisciotte contro i mulini a vento (oops … nessun riferimento negativo all’energia eolica, ci mancherebbe!). In realtà, se diventa un’appuntamento pubblicizzato e condiviso da sempre più persone, può incidere nei piccoli gesti quotidiani di ognuno, portando a grandi risultati in termini di risparmio energetico.

Sempre in linea con lo scopo “educativo” della serata è stato bello portare i nostri bambini e farli giocare al lume di candela! In modo divertente è stata l’occasione per spiegargli che le cose che normalmente utilizziamo per vivere comodamente non “piovono dal cielo” ma comportano dei costi per l’ambiente che ci circonda.

L’illuminazione al lume di candela ha permesso a noi adulti di seguire con la giusta ambientazione, un’interessantissima lezione di Qi gong tenuta dalla nostra gasista Maria Luisa Trentin, il che conferma che GAS CALDOGNO è pieno di risorse! Si può parlare di “slow gym”? A parte la battuta, a noi Qi gong è sembrato molto di più di una semplice “ginnastica”, un mix di bellissimi movimenti armoniosi ed eleganti  che a volte richiamano quelli delle arti marziali, ma eseguiti in maniera assolutamente non violenta e con una storia millenaria alle spalle. Si capisce che questa disciplina ha grandi potenzialità sia per l’allenamento del corpo che per il rilassamento della mente (chi non ne ha bisogno!) oltre ad evocare un’atmosfera di spiritualità per chi ne vuole cogliere il senso.
Complimenti al “maestro” Luisa, si vede che è molto preparata, d’altronde lei già utilizza queste tecniche all’ospedale con risultati positivi.

Fernanda e Alessandro

QiGong

 

Volete dire la vostra? Cliccate su commenti e … via!

 


Biscotti con la marmellata

Ecco la ricetta dei biscotti con marmellata che ho portato alla serata “M’illumino di meno”:

450 gr di farina bianca

50 gr di farina di mais

250 gr di zucchero

300gr di burro

1 uovo intero

2 tuorli

buccia di mezzo limone

vanillina

Impastare il tutto e lasciare riposare in frigo qualche ora, poi stendere e ritagliare a piacere. biscotti o come fondo di una crostata.

Assunta

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(immagine dal web)


Verbale riunione del 29 gennaio 2013

Scusatemi se ho tardato ad inviarvi questo verbale ma l’influenza non perdona neanche i gasisti. Martedì 29 abbiamo avuto l’onore di ospitare un gruppo di gasisti del futuro gruppo di Isola vicentina e insieme abbiamo accolto Alessandro della cooperativa Unicomondo. Dopo un veloce giro di presentazioni ci ha illustrato dettagliatamente tutti vari passaggi che hanno portato nel 1999 alla nascita della cooperativa, che attualmente gestisce 11 botteghe nella provincia di Vicenza, alcune ormai storiche; in realtà Alessandro era presente anche come membro di Rete G.A.S. Vicentina e questo gli ha permesso di fare anche un’analisi dei gruppi, sottolineando che le motivazioni che portano alla formazione di un GAS sono tante e diverse, compresa la voglia di divertirsi e di stare insieme. Il messaggio che ha voluto trasmetterci con molta passione e partecipazione è stato che chi sceglie di acquistare i prodotti del commercio equo e solidale è una persona che  condivide il non sfruttamento delle risorse umane e ambientali, cercando di partecipare alla diminuzione del divario che c’è tra il nord ed il sud del pianeta, è una persona che è solidale con i produttori locali che lavorano  con trasparenza applicando il prezzo giusto per il lavoro giusto. La Cooperativa Unicomondo fa parte del C.T.M. Consorzio una specie di centrale di importazione di prodotti iscritto all’Agices, che ha il compito di controllare e certificare le varie associazioni.  Ci sono altri centri di importazioni che si sono specializzati o in determinati prodotti – come per esempio Libero Mondo che si è specializzato in prodotti di pasticceria- o in prodotti importati da un unico paese. Ultimamente Unicomondo sta fornendo prodotti del commercio equo e solidale anche ad alcune reti di supermercato, questo per evitare che il supermercato si crei una linea tutta sua, e questo purtroppo con prezzi al pubblico che escono dall’equità ed entrano nel concorrenziale rispetto alle stesse botteghe. Unicomondo con Altromercato stanno inoltre raccogliendo fondi per la costruzione di uno zuccherificio in Paraguay, sarebbe la prima volta che dei produttori diventano anche i  proprietari dello stabilimento (link del progetto).

Dopo aver risposto alle varie e importanti domande che gli sono state rivolte, Alessandro lascia la parola a Nicola e a Sara per la gestione interna degli ordini. Nicola cerca  di fare un punto della situazione  di come si sono svolte le ultime  distribuzioni dei grossi ordini, soprattutto per capire come ridurre i tempi dei ritiri e quindi come liberare velocemente gli spazi delle persone, come Cristina o Paola, che hanno messo a disposizione nelle loro case…

Si decide di creare due sottogruppi di lavoro: uno per portare avanti il progetto della cassa unica con l’utilizzo di uno software e l’altro per la creazione di un calendario degli acquisti. I due gruppi saranno così composti: il primo da Nicola, Cristina, Stefano, Lisa ed io, l’altro da Luisa, Cristina, Paola ed Alessandro. I gruppi sono comunque aperti alla partecipazione di tutti. Dopo aver scelto un paio di date per i due gruppi…. è giunta l’ora di bagnarci l’ugola con il Gingerito fresco e zenzeroso addolcito dall’ottimo cioccolato … entrambi ovviamente equi e solidali …. anche nel gusto …

Buona giornata

Laura


Carpaccio di cavolfiore e Sfoglia insolita

Vi propongo due ricette insolite per verza e cavolfiori, a noi son piaciute:

CARPACCIO DI CAVOLFIORE
1 cavolfiore bianco
100gr di carote
30 gr uvetta
1 spicchio d’aglio
1cucchiaio di vino biancosecco
1 cucchiaio di marsala
1 cucchiaio di succo di limone
1/2 cucchiaio di semi di finocchio o di cumino
4 cucchiai di olio extra
Ammorbidire l’uvetta con acqua e marsala.
Mettere l’aglio sbucciato e tritato con il finocchietto, il vino bianco, il limone, l’olio, il sale ed emulsionare con una forchetta o una frustina.
Affettare le cimette del cavolfiore molto sottili. Unite anche una julienne di carote, l’uvetta sgocciolata e condite con l’intingolo. Servito e mangiato.

cavolo

 

SFOGLIA INSOLITA
200gr di erbette cotte (spinaci o coste)
300 gr di verza
2 porri
100 gr di emmental o altro formaggio a piacere
1 uovo
8 prugne secche denocciolate
olio sale pepe
1 conf di pasta sfoglia
Affettare porri e cipolla, metterli in padella con 3 cucchiai di olio, unire verza ed erbette, sale e pepe. Far cuocere per 10 minuti, poi passare al mixer e unire il formaggio e l’uovo.
Stendere la pasta sfoglia, distribuire le prugne rotte a pezzi e versare il composto, infornare a 180° per mezz’ora. Particolare il contrasto dolce salato.

Assunta


M’illumino di meno 2013 – GAS Caldogno c’è!!!

sui commenti il testo del meraviglioso Inno ufficiale

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Yhywuy5AOPg]

Da caterpillar.blog.rai.it

M’illumino di meno, la celebre Giornata del Risparmio Energetico lanciata daCaterpillar, Radio2, e tutti i suoi sostenitori virtuosi “scendono in campo” per un futuro più illuminato, all’insegna della razionalizzazione dei consumi energetici.

Dopo la stesura dell’Agendina Verde, in collaborazione con le menti più brillanti della ricerca ambientale, Caterpillar continua la “campagna elettorale” per gestire in modo oculato le energie del paese con la diffusione di slogan, locandine e simbolo di M’illumino di meno.

Tutti gli ascoltatori sono invitati a coniare slogan che condensino l’ormai celebre decalogo di M’illumino di meno: “Yes we spegn”, “Il contatore è mio e me lo gestisco io”“Rottama lo spreco” o “Liberté, égalité, risparmieté”.

Al consueto invito ad aderire al simbolico “silenzio energetico” il 15 febbraio 2013dalle ore 18 in nome della sostenibilità, spegnendo monumenti, piazze, vetrine, uffici, aule e private abitazioni hanno già risposto in molti. Tra adesioni già pervenute spiccano quelle di Milano, Bologna, Firenze, Torino, Bari, Padova, Valle dei Templi ad Agrigento, Genova, Pisa, Matera e altri ancora.

Adesioni illustri anche da parte del mondo dello sport: F.C. Internazionale è la prima squadra di serie A a scegliere M’illumino di meno, mentre il c.t. della nazionale di pallavolo Mauro Berruto sta preparando un discorso motivazionale per tutti gli aderenti all’iniziaitiva.

Endorsement come se piovesse dal mondo della cultura e dello spettacolo: i video dei “millumenisti” illustri sono già visibili su http://caterpillar.blog.rai.it/milluminodimeno/ e anche su http://www.youtube.com/playlist?list=PLxbQt6tIv5UiLuizgO40cY0yWeLiGUdvl

In prima fila: Claudio Bisio, Giulio Scarpati, Giovanni Soldini, Riccardo Iacona, don Andrea Gallo, Luca Mercalli, Renato Mannheimer, oltre ai conduttori de Il Ruggito del Coniglio, 610, Un Giorno da Pecora, RaiTunes e 28Minuti.

Si “vota” il 15 febbraio 2013, con il consueto “silenzio energetico” dalle 18 alle 19,30 e con ogni forma di sensibilizzazione su come consumare e produrre energia in modo efficiente e pulito. Vota M’illumino di meno. Liberté, Egalité, Risparmieté.


G20 2012 a Rio – Discorso di Josè Mujica, presidente dell’Uruguay

Per chi non ha ancora avuto la fortuna lo invito a vedere il discorso  del Presidente dell’Uruguay  Jose’ Mujica al G20 di Rio nel giugno 2012
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=ZL3TsW7g-lk]
 
da brividi…..
Ciao
Stefano
ps potete inserire dei commenti

La boca non la xè straca se non la sa de vaca

Una delle peculiarità dei Gruppi di Acquisto solidale? Conoscere i fornitori e poter interagire con loro chiedendo informazioni sui loro prodotti. Mirko e Silvia, dell’azienda agricola Desy, ci hanno spedito queste informazioni molto interessanti sul formaggio a latte crudo e sulla differenza tra il loro metodo di lavorazione e quello industriale.

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logo_desy

Formaggi a latte crudo

Per capire meglio quali sono le caratteristiche dei formaggi a latte crudo bisogna conoscere le tappe fondamentali della produzione dei formaggi.

Il latte è un alimento vivo, che porta con sè le caratteristiche dei luoghi dove viene prodotto, dell’alimentazione di cui si nutrono gli animali, ed è ricco di microorganismi (batteri lattici) che nella produzione e stagionatura del formaggio contribuiranno al suo sapore, al suo colore e aroma. Le caratteristiche del latte dipendono dalle stagioni, dal clima, dalle aree geografiche, dalla razza degli animali, dall’abilità del casaro, e portano nei formaggi a latte crudo una continua evoluzione delle sue caratteristiche-

Il formaggio si ottiene per coagulazione del latte mediante una sostanza (naturale) chiamata caglio. Il caglio è per natura presente nello stomaco di tutti “cuccioli” dei mammiferi, ancora lattanti, e con i suoi enzimi fa coagulare il latte e separare la parte solida (cagliata) da quella liquida (siero, usato per produrre la ricotta).

Storicamente, la produzione del formaggio consisteva nell’immediata messa in caglio del latte a circa 35-37°C (che è la temperatura corporea dell’animale) e durante la lavorazione non veniva mai portato a temperature elevate.  In questo modo i batteri lattici naturali del latte rimanevano vivi e vitali durante e dopo la lavorazione e potevano conferire al formaggio le sue caratteristiche tipiche.   Il formaggio così ottenuto è definito a latte crudo e non sarà mai uguale nel tempo.

Con l’avvento dell’industrializzazione e della grande distribuzione, la standardizzazione dei processi produttivi e la standardizzazione dei gusti hanno portato nel processo di produzione del formaggio l’utilizzo  della pastorizzazione. La pastorizzazione consiste nel riscaldamento del latte a circa 72° C: in questo modo vengono eliminati gran parte dei batteri lattici naturali del latte. Al latte pastorizzato vengono aggiunti poi dei fermenti lattici selezionati, uguali e costanti nel tempo: questo porta ad avere dei formaggi che saranno sempre “uguali” che hanno perso gran parte delle loro unicità.

È per questo che la nostra azienda ha scelto di produrre tutti i formaggi di vacca a latte crudo, come una volta:  in questo modo otteniamo prodotti più artigianali, tipici del nostro territorio, il cui gusto e aspetto cambiano in base alle stagioni. Inoltre, garantiamo così la tutela della biodiversità, che con la standardizzazione industriale rischia di andare perduta. Aggiungiamo ugualmente una piccola quantità di fermenti lattici selezionati, che va ad integrare ed aumentare la flora tipica già presente. Anche  per i formaggi di capra non pastorizziamo il latte, ma abbiamo scelto di scaldarlo a 68°C per ottenere formaggi con un sapore più dolce ed equilibrato, per andare incontro ai gusti dei nostri clienti.

Ponzio Mirko e Silvia – www.aziendaagricoladesy.it – Strada di Lobia n.179/Località Maddalene – Vicenza

Per info: 338 – 6333228

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Come consumatori dei loro formaggi possiamo solo dire che la differenza tra i due metodi di lavorazione si sente tutta!


Finanza per indignati con Andrea Baranes

Il 4 dicembre Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Banca Etica e Comune di Santorso hanno promosso, con il contributo di Coop Adriatica, l’incontro con Andrea Baranes, autore del libro “Finanza per indignati” e presidente della fondazione.

Postiamo un video, di bassa qualità video ma di alti contenuti sociali.

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Cliccando qui vedete un altro video, registrato sempre da Barenes a Reggio Emilia.

Recensione del libro “Finanza per indignati”

2012: l’Italia è in recessione. Cittadini e lavoratori pagheranno di nuovo il conto di una crisi causata da una finanza-casinò ai cui profitti non partecipano, ma di cui scontano le perdite. La speculazione prosegue indisturbata, mentre i piani di austerità, ci si dice, costituiscono i soli modi per “restituire fiducia ai mercati”. Restituire fiducia: come se al contrario non fosse il sistema finanziario a doversi riconquistare la nostra fiducia. Sentiamo parlare tutti i giorni di debito pubblico, di derivati, di spread: ma è difficile capirci qualcosa, e sembra difficilissimo intervenire come singoli per cambiare le cose. Non è complicato comprendere la finanza, e neppure agire in prima persona: “Finanza per indignati” lo dimostra, partendo dagli argomenti più semplici – cos’è la finanza, come funzionano le borse e le banche – e conducendo progressivamente il lettore a comprendere a fondo i meccanismi della speculazione, i nuovi strumenti finanziari, la situazione dei conti italiani, l’impasse dell’Europa. Negli ultimi illuminanti capitoli, il lettore avrà gli strumenti per valutare con cognizione di causa le soluzioni indicate dagli economisti critici e dai movimenti di protesta di tutto il mondo: e, siamo pronti a scommetterci, si ritroverà più indignato di prima, ma meno pessimista e meno disposto a tollerare soprusi nel nome del (presunto) Libero Mercato.